PERCHÈ IL COVID AUMENTA IL RISCHIO DI ICTUS: I PRIMI RISULTATI

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PERCHÈ IL COVID AUMENTA IL RISCHIO DI ICTUS: I PRIMI RISULTATI

Che il Coronavirus abbia delle conseguenze non solo polmonari e cardiologiche, ma anche cerebrali, cognitive, emotive e comportamentali, è storia ormai nota, tanto che parliamo di “Neurocovid”: infatti un numero significativo di pazienti dimessi dalla terapia intensiva presenta danni cerebrovascolari permanenti [1,2].

Sappiamo anche che i disturbi che questi pazienti presentano sono prevalentemente infiammazione cerebrale, iposmia, ipogeusia, sindrome di Guillain-Barré e ictus, ma anche confusione, agitazione, segni di demenza e segni psicotici [3, 4].

Ciò che ancora risulta poco chiaro è la relazione tra l’infezione da Coronavirus e l’aumento del rischio di ictus, anche in soggetti giovani e senza fattori di rischio noti.

Finalmente alcune ricerche si stanno focalizzando sullo studio di tale legame, in particolare è stata pubblicata una nuova ricerca sulla rivista scientifica Stroke da un gruppo di ricercatori dell’Università della California,  guidata dal dr. Jason Hinman: “Il legame della proteina virale Spike al recettore ACE2 induce l’espressione di 83 specifici geni nelle cellule dei vasi sanguigni del cervello, una risposta che può essere associata a ictus e altri eventi cerebrovascolari” [5, 6].

I primi risultati

Analizzando le cellule che rivestono i vasi sanguigni del cervello di un paziente con Covid-19 colpito da ictus, i ricercatori hanno osservato come le forze generate dal flusso sanguigno su queste cellule generino un aumento della produzione dell’enzima di conversione dell’angiotensina 2 (ACE2). Tale enzima è il recettore che il coronavirus Sars-Cov-2 utilizza per penetrare nelle cellule e infettarle. Il flusso sanguigno quindi influenza direttamente l’espressione di ACE2.

Utilizzando delle proteine Spike, ovvero quelle che il virus utilizza per legare il recettore ACE2, i ricercatori hanno constatato che le particelle virali presenti nel flusso sanguigno riescono a riconoscere il recettore presente sulle cellule che rivestono i vasi cerebrali.

Analizzando la risposta della cellula all’interazione con il virus, hanno scoperto che “il legame della proteina Spike di Sars-Cov-2 ha attivato l’espressione di 83 specifici geni” nelle cellule che rivestono i vasi sanguigni cerebrali, suggerendo che tale legame “induce un profilo di espressione genica unico nell’endotelio cerebrale che può spiegare l’associazione dell’infezione da Sars-Cov-2 con eventi cerebrovascolari” [5, 6].

Quest’espressione sarebbe specifica per le cellule cerebrali e non per le cellule di altri organi e la sua presenza potrebbe aiutare a identificare i pazienti con elevato rischio di ictus.

Fonti:

  1. Li, Y., Wang, M., Zhou, Y., Chang, J., Xian, Y., Mao, L., … & Li, M. (2020). Acute cerebrovascular disease following COVID-19: a single center, retrospective, observational study. Stroke and Vascular Neurology, 5(3): 279–284.
  2. Padovani, A. Special Report COVID-19: Neurologists adapt in Northern Italy; EANpages 2020.
  3. Paterson, R. W., Brown, R. L., Benjamin, L., Nortley, R., Wiethoff, S., Bharucha, T., … & Vivekanandam, V. (2020). The emerging spectrum of COVID-19 neurology: clinical, radiological and laboratory findings. Brain.
  4. Varatharaj, A., Thomas, N., Ellul, M. A., Davies, N. W., Pollak, T. A., Tenorio, E. L., … & Coles, J. P. (2020). Neurological and neuropsychiatric complications of COVID-19 in 153 patients: a UK-wide surveillance study. The Lancet Psychiatry, 7(10), 875-882.
  5. Kaneko, N., Satta, S., Komuro, Y., Muthukrishnan, S. D., Kakarla, V., Guo, L., … & Hinman, J. D. (2021). Flow-mediated susceptibility and molecular response of cerebral endothelia to SARS-CoV-2 infection. Stroke, 52,260–270.
  6. https://scienze.fanpage.it/scoperto-perche-covid-19-aumenta-il-rischio-di-ictus/

Dott.ssa Denise Magnago, neuropsicologa