Le funzioni esecutive consistono in una serie di capacità mentali che aiutano l’individuo a elaborare le informazioni necessarie per iniziare, svolgere e portare a termine un compito. Queste capacità permettono di affrontare contesti non abituali, complessi o conflittuali che richiedono uno sforzo per ideare soluzioni nuove e non riconducibili a schemi automatizzati, quindi ad eseguire complessi schemi di azione e di controllo dei processi cognitivi. Quando ci troviamo di fronte ad un compito da svolgere, dal più semplice al più complesso, le funzioni esecutive sono implicate.
Un esempio, che può essere applicato a quello che quotidianamente facciamo tutti, può essere il percorrere un tragitto da un punto ad un altro della città. Tale compito richiede un’analisi, una pianificazione e l’organizzazione dei vari passaggi (o step) necessari per affrontarlo e portarlo a termine, compreso il calcolo del tempo che richiede ogni passaggio. Tutto ciò è reso possibile dalla nostra capacità di ricordare le informazioni analizzate e rielaborarle in base a conoscenze ed esperienze pregresse.
Quando le funzioni esecutive sono intatte, svolgere tale analisi del compito risulta automatico. Se però esse sono compromesse, ogni compito che richieda pianificazione, organizzazione, memoria, gestione temporale e flessibilità di pensiero diventa molto complesso.
Le capacità mentali intaccate, generalmente, comprendono per esempio:
a) Controllo dell’impulsività e delle emozioni, indispensabili per affrontare eventi nuovi e inibire comportamenti e discorsi inappropriati
b) Flessibilità al compito, ossia capacità di adattarsi e di trovare soluzioni al compito ed ai suoi imprevisti
c) Memoria di lavoro e memoria prospettica, indispensabile per mantenere e le informazioni e portare a termine le intenzioni, soprattutto in compliti complessi e con più fasi
d) Automonitoraggio del proprio comportamento e della propria performance
e) Organizzazione
f) Pianificazione di fasi e della loro priorità
g) L’abilità di iniziare il compito dopo la pianificazione.
I deficit esecutivo-frontali sono risultato della compromissione più o meno grave di tutte o alcune di queste capacità. Essi si manifestano perciò in modo variegato in soggetti con danni neurologici, anche se generalmente si parla di deficit di regolazione cognitiva e del comportamento che compromettono la vita quotidiana lavorative e quella famigliare.
Il Neurotablet contiene diversi esercizi per la riabilitazione delle funzioni esecutive che insegnano al paziente a “scomporre” il compito complesso in sotto-compiti più semplici, esercitandolo attraverso contesti creati appositamente per una fase riabilitativa e di mantenimento dei progressi riacquistati.
I percorsi di riabilitazione delle funzioni esecutive proposti nel Neurotablet, come tutti gli esercizi di riabilitazione neuropsicologica contenuti nello strumento, possono essere altamente personalizzati dal terapeuta per far fronte alle specifiche necessità del paziente. Se le funzioni esecutive sono altamente danneggiate, il compito sarà molto semplice, e si complicherà via via sempre di più con il progredire della riabilitazione e i miglioramenti mostrati dal paziente, grazie agli speciali algoritmi sviluppati da Neurab.
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