L’attenzione si riferisce a molteplici processi cognitivi che sottostanno a specifici meccanismi neurali. L’insieme di tali processi rende possibile il monitoraggio di eventi esterni e interni al nostro corpo in modo da fornire un output di risposta ad essi adeguato.
Com’è possibile che siamo capaci di ascoltare la radio e contemporaneamente guidare? Oppure intrattenere una conversazione con un amico in mezzo ad una festa piena di altre persone che chiacchierano e mentre la musica è alta? Questi semplici esempi quotidiani ci fanno capire come i processi attentivi, caratterizzati da una dimensione di selettività e di intensità, svolgano un ruolo fondamentale.
In relazione a queste due dimensioni dei processi attentivi, l’attenzione può essere divisa in 5 componenti funzionali.
Componenti legate all’intensità:
1 stato di allerta, ossia la semplice capacità di rispondere agli stimoli
2 l’attenzione sostenuta (o vigilanza), ossia la capacità di mantenere attivo uno schema di risposta per tutto il tempo necessario.
Componenti legate alla selettività:
3 l’attenzione focalizzata, ossia la capacità di identificare e isolare gli stimoli rilevanti ignorando i distrattori
4 l’attenzione visiva, è la capacità di svolgere in contemporanea due compiti distinti
5 l’attenzione alternante (o alternata), si riferisce alla capacità di spostare l’attenzione tra diversi compiti.
I processi attentivi hanno quindi la funzione di ottimizzare l’elaborazione delle informazioni. L’attenzione funge da “supporto”, modulando ogni altro processo cognitivo in atto (come la memoria, la percezione e così via).
Un deficit di attenzione comporta conseguenze sfavorevoli nella quotidianità rendendo difficoltoso anche le attività più semplici come la cura di se stessi, le relazioni interpersonali e nell’ambito lavorativo.
Tali deficit posso insorgere dopo cerebrolesioni acquisite dovute alle conseguenze di trauma cranici, lesioni cerebrovascolari ma anche a patologie cerebrali quali il morbo di Alzheimer e la sclerosi multipla. Le facoltà compromesse possono intaccare i tempi di reazione a stimoli anche in compiti molto semplici di allerta uditiva e visiva.
All’interno del Neurotablet sviluppato da Neurab è presente una suite contenente molti esercizi per la riabilitazione dell’attenzione. La costruzione di questa sezione si è basata sulla tassonomia delle facoltà attentive indicata in precedenza. Si hanno quindi paradigmi riabilitativi categorizzati in:
Si è inoltre creata la sezione Attenzione in modo da fornire un allenamento multisensoriale (visivo e acustico) delle forme di attenzione sopra elencate.
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